Descrizione del corso
Il corso di Marco Volpe è dedicato alla tecnica di tamburo e dunque alla batteria. Partiremo dalle basi, fondamentali per affrontare senza difficoltà e con serenità il vostro percorso. I cosiddetti “8 colpi” – Full Stroke, Tap Stroke, Down Stoke, Up Stroke, Moeller Stroke, Free Stroke, Natural Stroke, Down Stroke da posizione bassa e colpi alternati – saranno spiegati con cura e mostrati uno ad uno. Non mancherà lo studio del paradiddle, con i suoi derivati e la loro applicazione sul set, e l’analisi di entrambi i pedali. Un corso chiaro e pratico, progettato in seguito ad anni di esperienza, per fare di te uno strepitoso batterista.
Chi è l’insegnante
Era il 1964, in radio passavano i Beatles. Sotto l’albero, per Marco Volpe, il suo primo 45 giri: Twist and Shout. A Chiavari, dalle balere, veniva una musica che trastullava, ricorda della sua adolescenza, un Rhythm & Blues che faceva sollevare le gonne e le ginocchia. Marco Volpe ha iniziato comperando a pezzi la sua batteria – prima piatto e rullante, poi timpano e cassa, poi tutto il resto – ed esercitandosi sui fustini di un detersivo, ricoperti con un panno a strisce, grigio e nero. Alla passione per il jazz seguirono i primi gruppi, le prime esperienze, gli anni americani per frequentare il Berklee College of Music, la grande avventura nell’insegnamento, affiancata alla florida attività di musicista, di ritorno nel Belpaese negli anni ‘80. Docente-pioniere dello strumento, si dedica da anni ai suoi allievi sull’intero territorio nazionale attraverso seminari e lezioni individuali. Ospitato da numerose strutture private, ha altresì insegnato nei corsi jazz dei conservatori di L’Aquila, La Spezia, Mantova ed attualmente è docente di cattedra di batteria jazz presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso . Dedito e attento, ha a cuore i bisogni, i tempi e le aspirazioni delle nuove leve. Il disco di cui non può far a meno oggi? A Love Supreme, di John Coltrane. Ma domani, chissà.
La musica, per Marco Volpe, è… “arte, gioco, espressione, comunicazione”.
“Mi piace la vita che ho scelto. Non so cosa avrei potuto fare altrimenti. I miei genitori sono sempre stati di supporto, di aiuto, non sapevano allora in quale guaio si andavano a cacciare. Avere una passione cui dedicarsi è basilare, a tutte le età. La musica è divertente, si fa in gruppo, non ci si isola. Poi, diciamocelo, i musicisti hanno più successo con le donne.”
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